Mo vi do’ una paga

Siccome ho meno tempo, la rima è fitta e il ritmo vaga,
lo stile e’ paranoico, il basso a palla, mi faccio strada,
[sssshhhh………zitto…….forse è meglio che parlare
e chi mi attacca attacco, perchè non devo dimostrare più un bel cazzo
]

Tra mille servi di palazzo e al più piccolo spazio…
tanto alla fine poi è lo stesso…come un pazzo, spesso…
vado a spasso sulle le cocce dei cretini come un criminale,
la gente che mi stima è chiamata uguale e il resto al cesso,

mi deprime troppo, taglio a fondo e netto…
adesso come prima non mi stoppo se non in cima…
[non fate le cartine, conosco bene il posto,
vengo mosso e qui chi rulla non è fine!
]
Il fine è il mezzo e non mi trovo mai contento,
come dicevo dico: do’ una paga a chi sta attento!

Tanto so che mo’ vi do’ una paga da quaggiù!


Non mi fermo e se mi fermo, fermo solo per pisciare
in testa a masse di coglioni che non sanno a che pensare

[Chi vuole più me? Vogliono il ferro nei manganelli?]
Fogne a cielo aperto in strada che non danno ai caroselli!

Macchine e macchine ancora che s’inseguono per la strada,
andavo a farmi un bicchiere e hanno coppato uno sotto casa…
paura (compreso se son preso o ricercato), mentre guardo la scena
la pistola m’hanno puntato in faccia!
Perciò che taccio e non mi metto tra chi raglia
che s’e’ una vittima degli sbirri so che ho la coda di paglia…

[Sto quieto, ci provo…"l’amico" si sta attento
perchè ho un occhio pure in culo e non mi trovo mai contento.]
Questo è quello che penso e quello che penso è perchè
il futuro mi s’allontana e prendo quello che c’è
perciò quello che qui intono, cujo’, spegnilo adesso
perchè se mo’ vi do’ una paga è il peggio che viene appresso!

 

Questa voce è stata pubblicata in Musica. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento